Venerdì, 24 Ottobre 2014 18:37

La nostra Route Nazionale - parte prima

Scritto da  Noemi Torri
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"L'uomo che è cieco alle bellezze della natura ha perduto metà del piacere di vivere" - B.P.
Sembra quasi surreale raccontare l'esperienza appena vissuta da noi ragazzi scout del Brugherio 1 alla Route Nazionale, sono passati già più di due mesi. Ma riavvolgiamo il nastro e partiamo dall'inizio.
La Route Nazionale per il nostro gruppo è cominciata nell'assolata mattina del primo agosto in cui ci trovavamo alla stazione centrale di Milano ad attendere ed accogliere i clan/fuoco che avremmo ospitato e che ci avrebbero accompagnato in questa avventura insieme.


freccia route

Dopo aver accolto, quindi, Sorbara 1 e Trabia 1, rispettivamente un gruppo modenese e uno palermitano, abbiamo trascorso la giornata a Milano tra il Castello Sforzesco e la Chiesa di Sant'Ambrogio, Piazza Duomo e San Lorenzo, in tour per una delle più famose città italiane.
Già da subito si è creato un clima di perfetta armonia e condivisione tra noi; gli altri clan/fuoco si sono dimostrati molto socievoli e, fin dall'inizio, si vedevano ottime premesse per diventare il gruppo unito e affiatato che man mano siamo diventati in questa Route.
Ma l'avventura non era ancora cominciata. La nostra Route mobile, o anche di cammino, si è svolta dal 2 al 6 agosto in Alta Valtellina, in quella Valfurva cuore del Parco naturale dello Stelvio. Più precisamente siamo partiti da Sant'Antonio, vicino a Bormio, e abbiamo fatto un percorso che ci ha riportato lì il 6 agosto passando da Santa Caterina (1709 m.), rifugio Branca (2493 m.), rifugio Pizzini (2706 m.), ghiacciaio dei Forni, passi Zebrù (3001 m.), Val Zebrù.passo zebruÈ stato un percorso piuttosto impegnativo per tutti ma, come direbbe B.P., "una difficoltà non è più tale una volta che ne abbiate riso e l'abbiate affrontata insieme".
Abbiamo accettato la sfida della montagna ad alta quota, nonostante la pioggia e il sole cocente, sferzati dal vento gelido e sporchi di fango; ma la felicità che luccicava negli occhi dei nostri amici modenesi, ma soprattutto siciliani, nel vedere la neve per la prima volta nella loro vita è, e rimarrà, impagabile, e ci ha ricompensati del lavoro organizzativo svolto.
La Route mobile è stata un incontro con l'altro, ma soprattutto un incontro con se stessi. Man mano che salivamo in quota, si è rivelato sotto di noi il sublime spettacolo che è la natura stessa: valli, dirupi, torrenti, rocce e perfino un ghiacciaio (quasi toccandolo con mano), avvicinandoci a quella che è la "nostra" natura e assaporando l'avventura.
Questo percorso, inoltre, era stato sviluppato sul tema del conflitto. Abbiamo infatti ripercorso le tracce dei soldati della prima guerra mondiale in quello che oggi è chiamato Sentiero della Pace.
E dopo la salita? Beh, dopo ogni salita c'è sempre una discesa. Questa volta però la nostra discesa non si è fermata alla fine del sentiero, ma è continuata in una sola direzione: San Rossore.
La solitudine del cammino ha lasciato spazio al calore e all'affiatamento che ci aspettava di lì a sette ore di pullman, diretti verso 36.000 scout, al parco naturale di San Rossore (PI).

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