Sabato, 09 Settembre 2017 16:18

In servizio a Lourdes

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A conclusione della Route Estiva il Noviziato Hermano Querido ha vissutio un esperienza di servizio a Lourdes.

Trascriviamo i loro significativi racconti, in rigoroso ordine di arrivo in redazione.

Buona Caccia e Buona Strada.

 

Quando mi è stato chiesto di scrivere qualcosa sul servizio svolto a Lourdes, ho un po' esitato per la paura di non essere capita.
Ma poi ho ripensato ai giorni passati nel Santuario e ho capito che non raccontando quest'esperienza, essa sarebbe rimasta solo dentro di me e dei miei compagni di Noviziato.
La cosa che mi ha colpita di più è stata la mia capacità di trovare le forze per affrontare queste giornate, forze fisiche ma anche psicologiche.
Sono arrivata ignara di ciò che avrei fatto e stranamente questa cosa mi affascinava a differenza di molti miei amici che erano spaventati.
Forse era la mia voglia di donarmi e di mettermi al servizio del prossimo che mi ha aiutata a cercare di dare il massimo e a non avere paura.
Ho capito che servire è diverso da aiutare, servire vuol dire diventare servo di qualcuno, ma avere anche la capacità di trasformare con la forza del cuore, le lacrime in Gioia.
Quando ho servito nelle Piscine nel Santuario la prima cosa che l'addetta responsabile della vasca del mio gruppo ha detto è stata :" Sorridete sempre".
Le persone entravano anche loro allo scuro di ciò che sarebbe successo dentro. Molte piangevano, pregavano e trovavano nel mio sorriso la forza di andare avanti verso l'immagine della Madonna, camminare nella vasca e immergersi per redimersi. Dover reggere delle donne, non per forza fisicamente malate, provocava in me molte reazioni, vedere così tanta Fede nelle persone mi ha fatto molto pensare.
Quest'esperienza mi ha aiutata a capire che non bisogna sottovalutare nessuno, anche un malato capisce se qualcuno lo sta prendendo in giro e se io fossi malata mi piacerebbe essere trattata da persona normale, senza nessuna differenza.
Abbiamo anche aiutato in un pellegrinaggio ad accompagnare per il Santuario gli ammalati sulle carrozzine, ad alcuni di noi è sembrato quasi uno speco di tempo perché non eravamo indispensabili e il portare dall'ospedale ad una chiesa un malato poteva sembrare noioso, ma è proprio lì che si capisce realmente il senso del servizio. Sapersi mettere a disposizione di qualcuno, aiutandolo e cercando di scambiare con loro qualche parola nonostante parlassero una lingua diversa dalla nostra.
Questo è quello che ho provato a fare e lo rifarei volentieri.
So che non tutti potranno capire quello che ho vissuto insieme ai miei compagni, infatti il mio invito è quello di trovare le forze di servire anche voi il prossimo a Lourdes.

 Chiara


Mi è stato chiesto di scrivere un pensiero sul servizio svolto a Lourdes in conclusione della route di noviziato.
Esprimere a parole le emozioni di quei giorni è davvero difficile per me perchè per la prima volta ho visto sotto un aspetto completamente nuovo la fede cristiana;
Durante il servizio alle piscine mi sono resa conto quanto la fede sia una cosa completamente concreta e visibile e questo è successo grazie a tutte le donne che in quelle ore si sono completamente affidate a me , una perfetta estranea che raramente sapeva parlare la loro lingua, alle anziano che senza timore hanno chiesto aiuto nel farsi svestire, alle madri che affidavano nelle mie mani i loro bambini , alle donne in servizio con me che si sono completamente fidate della mia inesperienza...
Quello che voglio dire è che ho capito che la fede non è quella cosa astratta che puoi avere o non avere, quella cosa che non si capisce che sentimento sia , l'andare sempre a messa e pregare dio.
La fede è una cosa reale, è come noi ci poniamo verso gli altri, è come concretamente amiamo il prossimo, come sappiamo affidarci, come creiamo il regno di Dio tra di noi, perchè il regno di Dio non è sù in cielo e quando moriremo chissà, ma è qui adesso e ora, e ogni giorno voglio chiedermi cosa faccio io per conservarlo.

 Elena


 Riuscire a descrivere in poche parole le emozioni che ho provato durante l'esperienza vissuta a Lourdes è molto difficile. Anzitutto il solo entrare nel Santuario ha causato in me una strana sensazione, infatti da una trafficata e caotica strada piena di negozi si entra in un luogo di silenzio e tranquillità quasi fuori dal tempo e dallo spazio in quanto tutto si calma e i rumori provenienti dall'esterno spariscono. 

Io ho prestato servizio alla stazione per aiutare le persone a salire sul treno e a caricarne le valigie. Tale esperienza mi ha fatto capire che bisogna sempre adempire ai propri compiti assegnati, anche se a volte considerati inutili, in modo serio e rispettoso in quanto tale azione, anche se piccola, è sempre rivolta ad una persona. Infatti un lavoro a prima vista quasi banale quale il caricare le valigie su un treno è tanto importante quanto il caricare le persone stesse poiché non si tratta di caricare dei semplici pacchi ma di caricare delle valigie contenenti i beni dei pellegrini, le loro storie, i loro ricordi e le loro speranze.
Un altro servizio che mi ha molto colpito è stato quello svolto durante la processione serale del Flambeaux, poiché durante tutta la durata della processione il Santuario era gremito di gente proveniente da diverse parti del mondo e aventi ogni età, infatti una cosa che molta gente crede, e che anche io pensavo prima di andarci, è che Lourdes sia un posto per anziani o per persone disabili, invece, a mia grande sorpresa, ho visto molte persone giovani e, in apparenza, sane seguire il corteo pregando la Madonna. Infatti, a detta di molti volontari che abbiamo conosciuto e che svolgono questo servizio da molti anni, la gente non va a Lourdes sperando di guarire, ma solo per pregare quella Signora che più di cento anni fa è apparsa a Bernadette e adempire ai comandi che lei ci ha dato.

Matteo B.

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