Sabato, 05 Maggio 2018 00:00

Vi sentite male quando dovete scusarvi di un errore?

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Nel quinto articolo della Legge Scout viene richiesta una caratteristica specifica l'essere cortese.
Ai giorni nostri questa parola richiama qualcosa di vecchio, quasi medievale, ed è proprio da quel periodo storico che deriva. Si riferisce chiaramente alla corte del re, del governante, dei cavalieri, dove ognuno era tenuto a conoscere le buone maniere, essere garbato nel modi di parlare, rispettando determinate regole di comportamento. La società cavalleresca che ha ispirato sir Robert Baden-Powell nell'ideazione dello scoutismo.
Oggi potremmo attualizzare questo termine nell'essere educati, gentili, eleganti, sia nei fatti e che nel linguaggio.
Un compito non sempre facile nella società moderna, dove i mass media sono sempre più sguaiati e volgari. Dove aggressività e arroganza dominano la cronaca quotidiana.
Come fare allora ad educare i ragazzi e le ragazze scout a questi valori?
Un grandissimo aiuto ci è stato regalato da Papa Francesco quando ha invitato a riscoprire tre semplici parole e a metterle in pratica quotidianamente: permesso, grazie, scusa.
Tre parole ma un'unica direzione: l'altro. Non possono essere autoreferenziali, ma devono obbligatoriamente coinvolgere un'altra persona.
L'attenzione si sposta sul rispetto della libertà degli altri, che guida le nostre azioni e le nostre parole.
In quest'ottica chiedere il permesso non sarà più una limitazione delle cose che posso fare, ma la certezza di non limitare la libertà di colui al quale ho chiesto.
Ringraziare non sarà più un atto formale, ma il riconoscere che mi è stato donato qualcosa che non sarei riuscito ad ottenere senza chi mi ha aiutato.
Scusarsi non verrà più vissuto come l'umiliazione di noi stessi, ma la consapevolezza di riconoscere un errore che potrebbe aver ferito chi mi sta vicino.
Inevitabilmente l'essere cortesi non si limiterà più alla vita scout, ma si allargherà alla vita cristiana e, perché no, alla vita civile, mettendoci in discussione come capi scout, genitori, nonni, educatori, sacerdoti, catechisti, politici ...
Solo così sarà possibile trasmettere ai nostri ragazzi e alle nostre ragazze il valore dell'essere cortesi.

  

 

pubblicato in versiona ridotta su NoiBrugherio - anno XV n.18 del 5 maggio 2018

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