Rispondendo ad alcuni giovani incontrati per il Sinodo, Papa Francesco ha ribadito che se un giovane «non sa sognare è un giovane anestetizzato, non potrà capire la forza della vita, i sogni ti svegliano».
«È triste vedere i giovani da divano – ha aggiunto –. Giovani senza sogni che vanno in pensione a 22 anni. Il giovane che sogna cose grandi va avanti, non va in pensione presto. I sogni grandi sono capaci di seminare fraternità e pace».
Il Papa ha fatto l'esempio di san Francesco che «ha sognato in grande» e che «ha cambiato la storia d'Italia», anche «se dicevano che era un pazzo...».
I sogni non vengono dalle «pastiglie» che «bruciano i neuroni» e «rovinano la vita», ma sono un «dono di Dio».
I sogni grandi, quelli «capaci di essere fecondi, di seminare pace e fraternità», sono tali «perché pensano a tutti» non con l'"io" ma «con il "noi"». Ricordando sempre che il contrario dell'"io" non è il "tu" (questo «è il seme della guerra») ma, appunto, il "noi".
Abbiamo cominciato a sognare duranti i campi estivi, continuiamo esortati da Papa Francesco!
Buona estate a tutti.
