Venerdì, 02 Marzo 2018 18:45

La giungla è grande per il cucciolo

Sabato 17 febbraio noi del branco Il Gabbiano abbiamo invitato nella nostra tana, che nel mondo scout indica il luogo dove vengono svolte le attività, degli ospiti speciali con cui condividere il pomeriggio: alcuni ragazzi del gruppo Llamada Ecuador che lo scorso Agosto hanno trascorso quattro settimane in missione a Zumbahua (Ecuador).
Il maestro della Legge, l'orso bruno Baloo, insegna a tutti i lupi che "la giungla è grande e il cucciolo è piccolo"; per questo, attraverso un gioco, abbiamo scoperto insieme alcuni Paesi del Mondo.
Cercando di ricomporre il Mappamondo, ci siamo accorti che qualcuno ci aveva rubato alcune Nazioni e grazie al nostro fiuto abbiamo scoperto che il ladro era scappato e si era rifugiato in Ecuador. Quindi, dopo aver ricomposto la mappa siamo andati a caccia del furfante, ma giunti in quel bellissimo Paese siamo stati subito assorbiti dalla vita coinvolgente del posto. Lì, gli amici di Llamada Ecuador ci hanno accolti con dell'aguita (tè caldo)e invitati ad ascoltare la loro esperienza.
Sara e Claudia ci hanno raccontato la vita all'interno di una casa di accoglienza per bambini, di come i bambini, anche se non sono fratelli di sangue, vivono come una vera e propria famiglia, dove il più grande aiuta il più piccolo e ognuno ha la possibilità di crescere in un ambiente felice.
Samuele e Gabriele invece ci hanno spiegato come hanno costruito una casa (con le loro mani, mattone dopo mattone!) per e assieme ad una famiglia del posto.
Abbiamo capito che a definire la casa non sono solo le pareti e il tetto ma anche il tempo condiviso nel lavoro, chi ci abita e chi viene accolto.
Casa è quel luogo dove essere sé stessi e sentirsi al sicuro perchè amati.
Anche la nostra tana è un po' la nostra casa, dove tornare con gioia e ritrovare i nostri amici.

 

pubblicato in versiona ridotta su NoiBrugherio - anno XV n.9 del 2 marzo 2018

Pubblicato in LC

Ecco cosa hanno fatto lo scorso fine settimana sette giovani scout, in una cerimonia dopo la Messa durante un'uscita, per poter così intraprendere un percorso che, con l'aiuto dell'intera comunità, li accompagnerà a diventare consapevolmente Uomini e Donne della Partenza.
La Carta di Clan è un documento ufficiale scritto, e periodicamente rinnovato, dagli stessi componenti del Clan, dove vengono messi per iscritto tutti i principi e gli obbiettivi che ne guidano le scelte, non solo di comunità, ma anche personali, e gli strumenti pensati per raggiungerne i traguardi. Questa firma diventa allora molto più che semplice inchiostro su un foglio bianco.
Scrivere il proprio nome significa impegnarsi, con lealtà, sacrifico e disponibilità. Significa fare del proprio meglio per essere partecipe in prima persona alla vita della comunità, per rendere gli obbiettivi riportati qualcosa di concreto.
Vuol dire così essere sinceri e mostrare rispetto nei confronti innanzitutto del suo contenuto, ed anche nei confronti di chi l'ha scritta, ovvero tutti quelli che stanno accanto a questi Rover e Scolte durante il loro percorso di crescita.Il gesto che questi sette ragazzi hanno fatto, così come molti prima di loro, è dare una risposta, è un "eccomi!".
Come tale, chiede loro di essere nella vita e di esserci da persone responsabili, che sanno rendere ragione delle proprie scelte e del proprio percorso.
Come e quanto esserci, poi, dipende unicamente dal modo in cui ciascuno decide di mettersi in gioco.Firmare la Carta di Clan è quindi un passo molto importante nel percorso scoutistico, una scelta molto più ardua di quanto possa sembrare.
Non è il raggiungimento di una meta, ma il punto di partenza di una sfida con se stessi per vivere con grinta, sfruttando i propri talenti.

 

pubblicato in versiona ridotta su NoiBrugherio - anno XV n.8 del 24 febbraio 2018

Pubblicato in RS noviziato
Venerdì, 16 Febbraio 2018 23:46

Insieme è sempre una festa

In occasione del nostro 30° anniversario ci siamo lasciati coinvolgere dal Carnevale per dare libero spazio all'animo di festa che, in questi mesi, si sta facendo sempre più vivo in noi.
Gli scout più piccoli, i lupetti ( 8 -11 anni), hanno partecipato alla sfilata per le strade di Brugherio al seguito dei carri degli oratori.
Le parole d'ordine sono state "festeggiamenti", "divertimento" e "gioco". Tutti termini che appartengono al mondo e allo spazio dei bambini, certi che un evento come il Carnevale sia vissuto da loro come protagonisti indiscussi. Il Carnevale riporta tutti un po' bambini e proprio loro ci invitano ad entrare nel loro mondo fatto di giochi, scherzi e colori.
Dietro ad una grande festa che coinvolge tutta una città può esserci molto altro.

"È nel clima gioioso e sereno che i bambini scoprono il valore del "bene comune", maturano gradualmente la consapevolezza dei propri diritti e comprendono che sono le regole a garantirne il rispetto"(articolo 16 del Regolamento Metodologico AGESCI intitolato "Educazione alla cittadinanza").

Ecco che il semplice divertimento di una sfilata in maschera può essere molto importante per la crescita di una persona. Una festa come il Carnevale crea proprio quel "clima gioioso e sereno" all'interno del quale ogni cosa si fa a misura di bambino. È la festa a cui tutti sono invitati, tutti sono liberi di uscire tra la gente dando libero sfogo alla propria fantasia senza paura di essere giudicato, con il solo pensiero di divertirsi e far divertire.

Il "gioco", che non è fine a se stesso, può farsi veicolo di quel sentimento di "bene comune", di quel sentirsi parte di una comunità. I bambini vivono in prima persona la sensazione di far parte di qualcosa di bello che se condiviso lo diventa ancora di più!

La cosa più bella è anche la più importante: il mezzo, con il quale si possono veicolare questi importantissimi e bellissimi valori, rimane un gioco; un'esperienza che può essere compresa e vissuta da chiunque, specialmente dai bambini.

  

pubblicato in versiona ridotta su NoiBrugherio - anno XV n.7 del 17 febbraio 2018

Pubblicato in LC

Un punto della legge scout recita: La guida e lo scout "si rendono utili e aiutano gli altri". Questo è quello che abbiamo cercato di vivere durante i primi mesi di quest'anno.
Siamo il Noviziato del gruppo scout Brugherio 1, un gruppo di 10 ragazzi di 16 anni, che stanno vivendo un anno particolare del nostro percorso all'interno dello scoutismo; un anno intenso, di continue e ricche esperienze che ci porteranno a riscoprire la Promessa e la Legge scout e a sceglierne, alla fine, in modo consapevole, tutti i valori come nostri valori quotidiani.
Proprio per questo le nostre maestre ci hanno proposto varie esperienze finalizzate all'aiutare il prossimo: organizzando giochi per ragazzi autistici, condividendo una cena con gli ospiti di un asilo notturno, animando una Messa in carcere.
Tutte queste occasioni ci hanno dato permesso di confrontarci con realtà differenti dalla nostra, dandoci modo di scoprire una parte del mondo molto più vicina a noi di quanto non sembri, porgendo ad altri la nostra opera, sostenendo con i propri mezzi chi si trova in difficoltà: fare del proprio meglio.
Lo scoutismo insegna ad allargare la mente a nuovi orizzonti, ma in particolare l'anno di noviziato serve a fare quel passo in più, quel salto di qualità che ci permette di confrontarci con il mondo degli adulti. Ci insegna a scegliere, a sapersi programmare, a sapersi affidare.
Trovarsi davanti a persone con storie particolari ti rende vulnerabile.
Ti fa capire che un errore, talvolta anche stupido, può portarti via tutto.
All'asilo notturno, ad esempio, abbiamo incontrato persone esattamente come noi: si vestono, mangiano e bevono come siamo soliti fare; hanno "semplicemente" avuto sfortuna e il giorno dopo si sono ritrovati in mezzo alla strada.
Ma il percorso che più ci ha intrigato è stato quello in preparazione all'esperienza carcere.

Durante questo ultimo mese abbiamo avuto modo di incontrare due volontari della Casa Circondariale di Monza, che quali ci hanno aperto gli occhi e il cuore sulla loro esperienza di servizio in carcere; abbiamo conosciuto un ex detenuto e il suo racconto riguardo a cosa significa "vivere il carcere e sopravvivere al carcere" e ci siamo confrontati con don Augusto Panzeri, cappellano della Casa Circondariale di Monza, sulle motivazioni che lo spingono ad accompagnare e supportare spiritualmente gli ospiti della casa circondariale.
È stato un percorso intenso ed illuminante, concretizzatosi in un'occasione unica di incontro e servizio, ovvero la possibilità di andare domenica 4 febbraio ad animare con musica e canti le SS.Messe celebrate nella cappella del carcere da Don Augusto e quindi, in prima persona, di "respirare l'aria" all'interno delle mura di detenzione di Monza.
Questo cammino di conoscenza e scoperta ci ha trasmesso un forte messaggio: "dare una mano", gesto semplice ed essenziale che può davvero portare al cambiamento il nostro mondo, aiutando qualcuno che è in difficoltá, qualcuno che si sente dimenticato, qualcuno che si sente solo; per noi questo si traduce nel SERVIZIO, motore fondamentale del nostro essere scout, del nostro sentirsi vivi e utili, del nostro essere umani.

<<Il modo più rapido e sicuro di procurasi la felicità è di rendere felici gli altri. O almeno di aiutarli se non possiamo farli felici.>>
Lo stesso Baden Powell afferma: <<Avete quindi nella vita la scelta tra due alternative: l'egoismo o il servizio . L'egoismo è facile e comodo: il servizio comporta sacrificio. Ma la disponibilità a sacrificare il tempo o il piacere, e perfino la propria vita se occorre, è il test del vero uomo.>>

 

 pubblicato in versiona ridotta su NoiBrugherio - anno XV n.6 del 10 febbraio 2018

Pubblicato in RS noviziato
Sabato, 03 Febbraio 2018 18:37

Perché sei qui?

"Per fare la Promessa" risponde prontamente, con la voce un po' tesa dall'emozione, il piede tenero al primo anno di Reparto di fronte ad una tappa così importante del suo cammino.

Durante la cerimonia è il piede tenero, da solo, che pronuncia la sua Promessa; ma questo è un evento che coinvolge tutto il Reparto, a testimonianza del fatto che la Promessa ͞cammina͟ con ciascun ragazzo che, crescendo, potrà essere d'esempio per chi si avvicina a questa tappa; infatti così raccontano le squadriglie Tigri e Pipistrelli:

Durante il fine settimana del 27 e 28 Gennaio, il Reparto Pino Antico del Brugherio1 ha trascorso le attività nell'oratorio San Michele di Inverigo. Oltre ad essere stati dei giorni di giochi e condivisione, non sono mancati i momenti di preghiera, in special modo per i ragazzi del primo anno. Per questi, i loro capi squadriglia, hanno preparato la cosiddetta "veglia alle armi", ispirata alla cerimonia che precedeva l'investitura a cavalieri degli scudieri. In questa serata, allo stesso modo degli scudieri, i "piedi teneri" (coloro che sono all'inizio del percorso in reparto) si sono raccolti in una clima di preghiera e hanno ripercorso le orme della leggenda di San Giorgio, figura coraggiosa e sempre disposta ad aiutare gli altri, nonché patrono del Reparto. Questo, non solo è stato un momento per riflettere sui tre punti della promessa che recita di essere sempre pronti a compiere il proprio dovere verso Dio e verso il proprio paese, di aiutare gli altri in ogni circostanza e di osservare la legge scout, ma è servito anche per confermarla, per rendere più forte il loro desiderio di diventare "guide ed esploratori" ed entrare a far parte ufficialmente del gruppo scout.

Ma non sarà troppo presto fare una Promessa così grande, che si pronuncia con un solenne se Dio vuole, per sempre?

Sono appena 13enni che si impegnano per tutta la vita, come possono essere consapevoli di ciò che pronunciano e promettono?

Il gioco, la sfida sta tutta lì, sta nel pronunciare quelle parole forse anche con un pizzico di ingenuità, in quell'età di passaggio fondamentale che si ricorderà durante tutto il cammino di crescita dello scout e ancor più dell'uomo.

È una Promessa che, attraverso le varie occasioni che la vita di Reparto offre come l'avventura, il contatto con la natura, lo stesso giocare, si vive, si fortifica e se ne prende coscienza appieno.

 

 pubblicato in versiona ridotta su NoiBrugherio - anno XV n.5 del 3 febbraio 2018

Pubblicato in EG
Sabato, 27 Gennaio 2018 13:20

La promessa

Oggi, sabato 20 Gennaio, ci siamo trovati al parco di villa fiorita dove due lupette hanno fatto la promessa, cioè hanno deciso di giocare con il branco.
Sestiglia Fulvi

 

"Prometto, con l'aiuto e l'esempio di Gesù, di fare del mio meglio per migliorare me stesso, aiutare gli altri in ogni circostanza e ad osservare la legge del branco".

È recitando queste parole che le bambine e i bambini decidono di fare del proprio meglio per vivere il Branco.

È una scelta, la prima del mondo dello scoutismo, che abbraccia tutti gli aspetti della crescita personale di ogni bambino; i nostri lupetti vivono da protagonisti la Promessa, non solo con le parole ma, soprattutto, tramite le esperienze della vita del Branco.

Ma cosa vuol dire, per una bambina o un bambino di 8 anni fare questa Promessa? Significa desiderare di fare del proprio meglio per giocare insieme al Branco e, così facendo, iniziare a muovere i primi passi nella scoperta di quanto c'è di più bello nel grande gioco dello scoutismo.


Sin dalle prime parole ci viene ricordato che Gesù ci accompagna sempre, vivendo questa avventura al nostro fianco.

Nel "migliorare me stesso", i lupetti si mettono in gioco facendo leva sulle proprie capacità e sulle proprie aspirazioni per crescere con gioia e felicità.

"Aiutare gli altri in ogni circostanza" ci incoraggia ad essere sempre pronti per aiutare il prossimo e, infine, "osservare la Legge" ci invita a, come recita la Legge stessa: "vivere con gioia e lealtà insieme al Branco".


Si potrebbe pensare che la Promessa del lupetto si fermi alle parole, ma il suo vero significato si vive nei gesti, nelle piccole e buone azioni che facciamo non solo per noi stessi ma anche, e soprattutto, per chi ci circonda.

 

 

pubblicato in versiona ridotta su NoiBrugherio - anno XV n.4 del 27 gennaio 2018

Pubblicato in LC
Mercoledì, 24 Gennaio 2018 19:33

A SCOUT IS THRIFTY

Sabato 13 gennaio noi, branco Roccia della Pace, ci siamo recati in montagna precisamente ai Pian dei Resinelli.
Siamo arrivati in questo bellissimo posto dopo un lungo tragitto in treno e in pullman.
Appena arrivati i Vecchi Lupi ci hanno chiesto di mettere i vestiti da neve e siamo andati a cercare il tesoro rubato in una valle tutta innevata.
Abbiamo costruito dei fortini con la neve e dopo esserci divertiti tantissimo siamo tornati alla casa per asciugarci.
Prima di mangiare la squisita cena preparata dai lupetti più grandi, abbiamo ballato e cantato, sembrava di essere ad una festa.
Quella stessa sera abbiamo parlato dei sogni ed i vecchi lupi ci hanno chiesto di rappresentare con il nostro corpo un nostro sogno.
Il giorno seguente, dopo la ginnastica e la colazione, siamo andati a messa dove abbiamo conosciuto Baloo.
Dopo pranzo abbiamo fatto il consiglio della rupe dove abbiamo pensato a dei sogni da realizzare insieme.
In conclusione possiamo dire che è stata una caccia molto bella perché abbiamo fatto tante cose interessanti.
Buona Caccia.
Sestiglia pezzati

 

L’articolo 9 della legge scout recita “la guida e lo scout sono laboriosi ed economi”. Questa frase prende spunto dalle parole dello stesso Baden-Powell: “A scout is thrifty”;in questo contesto il termine thrifty assume una doppia valenza: quella dell’operosità e quella della frugalità. Essere operosi significa anche accettare di mettersi in gioco con le proprie capacità e le proprie forze.

Desideriamo fortemente educare i bambini a proiettarsi nel futuro e a lavorare, faticare ed affrontare le difficoltà e gli ostacoli che si possono incontrare per raggiungere il sogno dal quale si era partiti. Crediamo che i sogni raggiunti con fatica e lavoro infondano una gioia enorme nei cuori; una gioia che non coinvolge solo il risultato ottenuto ma tutta l’esperienza vissuta. Il fine ultimo è proprio la gioia: essere persone felici perché partecipi nella realizzazione di qualcosa di grande, forse ritenuto impossibile: nella realizzazione di un sogno.

 

 

pubblicato in versiona ridotta su NoiBrugherio - anno XV n.3 del 20 gennaio 2018

Pubblicato in LC
Mercoledì, 17 Gennaio 2018 18:08

Come sempre? No, sempre meglio!

Ognuno, all'inizio dell'anno, avrà pronunciato queste parole: anno nuovo, vita nuova. Ma quale cambiamento saremo poi realmente disposti a fare?
Tornando indietro nel tempo, questa domanda qualcuno se l'era fatta. È grazie a quella domanda, alla voglia di sperimentare, di rischiare per cambiare e aprirsi al nuovo se, quest'anno, spegniamo 30 candeline. Per noi il 2018 sarà un altro traguardo raggiunto, che ci spinge a continuare, come sempre, a fare del nostro meglio. Ma cos'è per noi questo come sempre?


Innanzitutto è bene presentarsi: nasciamo a Brugherio il 16 Ottobre 1988 grazie alle idee ed anche un pizzico di follia di alcuni ragazzi pionieri capitanati dall'allora don dell'oratorio, Don Mario. Sembrano e sono tanti 30 anni, ma nel panorama del mondo scout siamo ancora giovincelli! Siamo partiti con circa 40 iscritti per arrivare, oggi, a 150 pensando un ulteriore incremento per gli anni futuri.

Ma una domanda nasce spontanea: chi ce l'ha fatto fare? Abbiamo ascoltato tutti i ragazzi che trovano nello scoutismo un modo allegro e avventuroso di vivere la propria crescita, ricordandosi di lasciare il mondo un po' migliore di come l'abbiamo trovato. Abbiamo ascoltato le famiglie Brugherio e non, che chiedevano un metodo educativo incentrato sullo sviluppo delle capacità dei figli, stimolandone l'autonomia, la responsabilità e l'attenzione agli altri. Abbiamo voluto riproporre quell'intuizione di B-P, sviluppatasi poi in un movimento che dura da più di cento anni e che conta milioni di iscritti di tutte le religioni, razze e popoli. Abbiamo voluto dare quello che abbiamo ricevuto, che ci ha entusiasmato e formati come uomini e donne.


Durante quest'anno vorremmo raccontarvi, attraverso vari eventi ed opportunità, un po' della nostra storia: quello che è stato il nostro passato, che ci aiuta a vivere il presente proiettati al futuro.

Abbiamo creato anche uno slogan: 2018 l'anno della crescita 3.0

Noi festeggiamo così i nostri primi 30 anni. Vi va di festeggiare con noi?

 

pubblicato in versiona ridotta su NoiBrugherio - anno XV n.2 del 13 gennaio 2018

Pubblicato in Gruppo
Mercoledì, 17 Gennaio 2018 17:58

2018 l'anno della crescita 3.0

E' questo lo slogan con cui, alla riunione genitori di inizio anno, abbiamo anticipato il 30° anniversario della fondazione del nostro gruppo.
Un compleanno che vogliamo celebrare durante tutto il 2018 con molteplici iniziative sul territorio brugherese.


La prima di queste è la pubblicazione settimanale di un articolo su NoiBrugherio, già cominciata la scorsa settimana, che durerà fino a fine giugno.
Racconteremo chi siamo e cosa facciamo, dando voce a tutti: lupetti e lupette, esploratori e guide, rovere e scolte, capi e, perché no, genitori.
Sarà anche l'occasione per soffermarci sui valori dello scoutismo, dalla promessa a alla legge, dal patto associativo al progetto educativo di gruppo.


Seguiteci sul nostro sito: troverete la versione integrale di tutti gli articoli, ma soprattutto il calendario degli eventi che stiamo preparando per voi.


Buona Caccia e Buona Strada.

Pubblicato in Gruppo
Lunedì, 17 Ottobre 2016 19:01

Scout, nuovo anno e nuovo gruppo

Pubblichiamo un articolo apparso su NoiBrugheiro del 16 ottobre 2016

 

L'avevamo anticipato qualche settimana fa, ma ora ne abbiamo la conferma. Per gli scout di Brugherio si avvera il sogno di aprire un nuovo branco di lupetti e lupette.
«Non era solo un nostro sogno, ma anche quello di Fabio, il capo gruppo scomparso durante l'estate. Per noi è un passo importante che vogliamo ripercorrere a distanza di dieci anni» racconta la Comunità Capi del gruppo. Nel 2006 infatti, sullo slancio dei festeggiamenti del centenario dello scoutismo e grazie ad numero di capi congruo, fu aperto il branco Roccia della Pace.

Arrivano 20 nuovi lupetti
«Un'esperienza positiva, che coinvolse tantissimi bambini e bambine, ma che non riuscimmo a sostenere a lungo a causa della successiva diminuzione di capi», ricordano i responsabili.
«Abbiamo imparato dall'esperienza passata – aggiungono -, preparando questo momento con una programmazione serrata, con caparbietà e tanto lavoro, specialmente nella formazione dei ragazzi e delle ragazze, confidando che la nostra passione educativa si trasmettesse alle nuove generazioni».
Proprio grazie alla decisione di alcuni giovani che, al termine del proprio cammino educativo hanno deciso di impegnarsi a loro volta come educatori scout, il gruppo accoglierà circa venti tra ragazzi e ragazze dagli 8 agli 11 anni, che si aggiungeranno ai 123 componenti già iscritti. Numeri che aumentano la complessità dell'azione educativa e che necessitano contromisure efficaci. Per questo motivo si è scelta la linea che anche Fabio aveva sempre sostenuto: "Meglio due branchi da 20 persone che uno da 40 ... è più facile seguire il percorso di crescita di tutti, senza dimenticare nessuno".

Gabbiano e Roccia della pace
Anche rispetto al nome di questi due nuovi branchi si è ricordato Fabio: «Vogliamo riproporre i nomi dei branchi di dieci anni fa, "Il Gabbiano" e "Roccia della Pace". Il primo, oltre ad essere lo storico nome del branco brugherese suggerito da don Mario Longo, è anche un ricordo a Fabio, del branco che ha frequentato da bambino e al suo nome scout di caccia: Gabbiano Equilibrato».
Proiettati verso il futuro con uno sguardo rivolto al passato. È con questo spirito che inizia il nuovo anno scout a Brugherio, al quale auguriamo Buona Caccia e Buona Strada.

 

 

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